Un secolo dopo

100 anni di farsismo

Il potere Tretti

Il nuovo governo Terminator ha iniziato a fingere di guidare l’Italia in una fase tanto rovente quanto delicata della quarta guerra mondiale, passibile di una probabile dinamica da seconda guerra fredda o di un possibile Big bang nucleare. ii
Dopo il pionieristico golpe bianco iii di Conte, Mario Draghi (con il Peggiore dei Governi) aveva lavorato sodo affinché il ruolo della destra, recitando oppofinzione quel tanto che basta, venisse completamente sdoganato, per agire agevolmente all’insegna del sovranismo gattopardesco di cui si fa portatrice. iv
Il via libera dell’élite dominante nordamericana si era recentemente manifestato con le esternazioni bipartisan da parte di Hillary Clinton e Steve Bannon (presunti acerrimi nemici). v
A Fratelli d’Italia non restava che vincere facile, sulla base delle più evidenti menzogne e discriminazioni intrapopolari del secolo in corso, ovviamente rimanendo riconoscente per il benservito. vi
Curioso che ciò avvenga in maniera parallela alla celebrazione del falso mito storico della Marcia su Roma, sedimentato nei libri scolastici e ancora oggi avvalorato dai mezzi di disinformazione nazionale. vii
Ma come 100 anni fa, indispensabile a questo risultato è l’opera delle forze di sinistra, pressoché organiche, o meglio, vere e proprie assistenti operative di questo avvento autoritario in direzione totalitaria.
Similmente, ora come allora, ne hanno creato le precondizioni.

Un riassunto essenziale per “accettare” la Storia…
Alla vigilia del fascismo cento anni fa, Partiti, Organizzazioni e Sindacati di sinistra chiudono gli occhi davanti agli atti criminali dei non numerosissimi ma scalmanati e indisturbati fascisti, sottoscrivendo il Patto di Pacificazione il 3 agosto 1921. viii
Le prepotenze, comunque, continuano e aumentano. ix
La risposta popolare alle violenze, costituita dagli Arditi del Popolo, sostenuti solo dall’Unione Sindacale Italiana e dall’Unione Anarchica Italiana, viene sistematicamente stigmatizzata, osteggiata e boicottata da CGdL, Partito Socialista e Partito Comunista, che di fatto spianano la strada al mutuo rafforzamento in corso tra cosiddette Forze dell’ordine, Monarchia e squadrismo spesato dagli industriali. x
Tale resistenza ante litteram aveva la stoffa di ribaltare le sorti del golpe venturo, come dimostrato a Parma, dove la popolazione sostenendo solo 350 Arditi, cacciava dalla città Italo Balbo e 10000 sgherri, sebbene armati e ingagliarditi da una presenza numerosa, così come in altre città. xi

Ma il biennio rosso aveva insegnato alla classe padronale a tremare ed a tramare, da qui la scelta di puntare grosso sulla ferocia idiota del minoritario ed esaltato movimento fascista, che ben presto catalizza e incanala parte delle stesse forze rivoluzionarie in una controrivoluzione preventiva, mascherata di tragicomico. xii
La cosiddetta Marcia su Roma fu, in realtà, una pantomima penosa, inconsistente sul piano storico, ma che venne rimaneggiata dal grande attore Mussolini e dall’orchestrazione della propaganda di regime negli anni successivi e presa per seria fino ai giorni nostri. xiii
Bisogna tenere conto che l’idea originariamente era stata pensata in altri termini due anni prima, sull’onda dell’entusiasmo e del fermento generato nella Reggenza italiana del Carnaro di D`Annunzio, per il quale il sindacalista rivoluzionario della Federazione dei Lavoratori del Mare Giuseppe Giulietti, aveva progettato una rivolta di tutte le forze storiche ed emergenti (alla cui testa proponeva nientemeno che l’anarchico Errico Malatesta) sotto forma di marcia da Fiume a Roma, come conferma popolare della Rivoluzione già in atto, attraverso le forme di socialismo pratiche che si stavano diffondendo nel 1919-20. xiv

Questa eventualità venne però negata dai socialisti di Giacinto Maria Serrani e da Mussolini, che ne avrebbe approfittato successivamente appropriandosene (come di mille altre idee: la predazione di stampo fascista di immaginario, simboli e mode si cronicizzerà come abitudinaria fino ai giorni nostri) stravolgendola e spettacolarizzandola ai propri fini, a copertura dell’inciucio filo reazionario che lo porterà al successo. xv
Lasciando senza risposte tale buffonata e anzi inscenandone un’altra sterile e controproducente come la scelta aventiniana, gli stessi oppositori parlamentari contribuiscono a far straripare il fascismo ai settori politici contigui, consacrandone il campo libero. xvi
Poi vent’anni di guerre, saccheggi, stragi, omicidi, torture, rapine, deportazioni, internamenti in lager e manicomi, stupri.
Mai scientificamente contate le vittime, dagli oppositori sociali e politici prima e altre minoranze seguite da eritrei, libici, etiopi, iugoslavi, zingari (mai risarciti o riconosciuti dignitosamente, anzi minimizzati, relativizzati, insabbiati) e gli ebrei, gli unici ad essere ricordati con una certa decenza. xvii
Crimini contro l’umanità, risolti candidamente grazie all’amnistia di Togliatti che chiude il cerchio nel dopoguerra salvaguardando i responsabili e permettendone l’avvio a carriere politiche e professionali, perlopiù in ruoli dirigenziali e polizieschi. xviii
Per Churchill, evitare una Norimberga italiana, vuol dire evitare scandali epocali che potrebbero portare alla luce l’identità dell’agente dei servizi segreti britannici “Il conte” e tutti gli intrallazzi britannici accessori al fascismo. xix
Nei successivi 50 anni la scia di crimini generati nel groviglio di servizi segreti britannici e italiani, CIA, massonerie, mafie, fascisti e altri gruppi armati di destra e sinistra, ricorda costantemente, con la Strategia della Tensione, quanto sia bananas la Repubblica italiana. xx
Gli ultimi 30 anni caratterizzano un ruolo di distrazione e avanguardia neoliberista della sinistra armata di un trasformismo arrogantemente atlantista, falsamente umanitarista, orgogliosamente deviante, servo delle peggiori organizzazioni internazionali, delle lobby finanziarie, farmaceutiche,
guerrafondaie e autore di innumerevoli gag, di cui quella più abusata è un jolly: l’atteggiamento responsabile. xxi

Da sottolineare, infine, è la totale assenza di progettualità strategica in campo anarchico.
Stupirsi per la spudoratezza dei crimini omnipartisan negli ultimi 3 anni è sintomo quantomeno di ingenuità e ignoranza, bonariamente scrivendo.
La nuova maggioranza molto probabilmente avrà un ruolo estremamente esecutivo in un contesto predisposto a poca arbitrarietà (artificiali carestie, mancanze idriche, speculazioni energetiche, cambiamenti climatici, indebolimento della salute … ), molto si giocherà sulle abilità di trasmissione
degli ordini facendoli passare per informazione o comunicazioni di servizio, per gestire a modo il presente e quello che viene prospettato come imminente o futuro molto prossimo: emergenza inflattiva ed energetica, razionamenti idrici e alimentari, guerre, proteste …
Vecchie e nuove crisi virali, meteorologiche, idriche, alimentari ed energetiche, saranno gestite con tutti i mezzi che (non) possiamo immaginare: dai semplici interventi socio economici ad altri metodi più consoni, che nel contesto di emergenze (programmate) saranno percepiti come sacrosanti.
In fondo l’aumento delle spese militari potrebbe essere funzionale anche a questo.

Paolo Stefanoni

i https://artiemestieri.info/un-secolo-dopo/
ii https://www.rainews.it/video/2022/10/la-scampanellata-decisa-di-giorgia-meloni-inizia-cos-il-nuovo-governo-0274034c-4c46-469f-aaca-0416ea31145e.html
iii https://dizionario.internazionale.it/parola/golpe-bianco
iv https://www.corriere.it/politica/22_ottobre_23/governo-continuita-draghi-meloni-18f710de-5305-11ed-9995-eee0d5da864b.shtml
v https://www.agi.it/estero/news/2022-09-02/clinton-meloni-elezioni-rottura-passato-17929195/
https://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/33105035/giorgia-meloni-steve-bannon-combattera-cina-vincera.html
vi https://video.corriere.it/politica/meloni-ringrazia-mattarella-draghi-applausi-trasversali-camera/0202cd7e-5449-11ed-a58a-ad027d5a5146
vii https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/10/04/e-mussolini-stronco-la-marcia-su-roma/6826803/
viii https://it.wikipedia.org/wiki/Patto_di_pacificazione
https://patrimonio.archivio.senato.it/inventario/scheda/presidenti-del-senato/IT-AFS-058-000132/il-patto-pacificazionefascisti-e-socialisti-estate-1921#lg=1&slide=3
ix https://www.avantionline.it/gli-arditi-del-popolo-e-il-bluff-di-mussolini/
x https://www.nuovatlantide.org/gli-arditi-del-popolo/
xi https://www.anarcopedia.org/index.php/Difesa_di_Parma_del_1922
xii https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/11/09/e-il-fascismo-divento-partito-cosi-mussolini-volto-le-spalle-almovimento-anti-establishment-e-scelse-la-fedelta-ai-gruppi-di-potere/6385663/
xiii https://www.oval.media/it/923fc61c-21af-4601-af4d-101e2b202549/
xiv https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Giulietti_(sindacalista)#cite_note-hughes-4
https://montemaggi.it/giulietti-dannunzio-e-la-marcia-su-roma/
xv https://ilbolive.unipd.it/it/news/1922-lombra-nera-sulla-storia
xvi https://www.treccani.it/enciclopedia/secessione-dell-aventino_(Dizionario-di-Storia)/
https://it.wikipedia.org/wiki/Secessione_dell%27Aventino
xvii https://www.labottegadelbarbieri.org/i-crimini-resi-invisibili-dei-fascisti-italiani-intervista-a/
xviii https://it.wikipedia.org/wiki/Amnistia_Togliatti
https://www.ilpost.it/2016/06/22/amnistia-togliatti/
xix https://www.resistenze.org/sito/os/ip/osipml24-025647.htm
xx https://www.fattiperlastoria.it/strategia-della-tensione/
xxi https://www.ilmessaggero.it/video/invista/coronavirus_conte_continuare_atteggiamenti_responsabili-5384559.html
https://www.fanpage.it/politica/letta-dice-che-il-pd-e-il-partito-della-responsabilita-a-differenza-di-tutti-gli-altri/
https://www.ilfoglio.it/politica/2022/08/23/news/una-piccola-oligarchia-ma-responsabile-il-pd-merita-il-voto-perquello-che-non-e–4349345/

Guerra alla guerra!

ALBERTO MESCHI

Il 27 maggio 1879 nacque a Borgo San Donnino (PR) Alberto Meschi, l’unico anarchico tra i 35 militari e civili coinvolti nel “processo di Pradamano” (agosto 1917) per propaganda pacifista, ben 8 dei quali erano di Schio.Dopo avere lavorato come muratore a La Spezia nel 1905, in seguito alla sconfitta di un’agitazione volta a ottenere una riduzione dell’orario di lavoro, emigrò in Argentina, dove entrò nel Comitato esecutivo della Federazione anarcosindacalista argentina, partecipando alla redazione del giornale “Organisaciòn obrera”.Rientrato in Italia nel 1911, assunse la direzione della Camera del Lavoro di Carrara, capeggiando le proteste dei cavatori aderenti all’USI e sconfiggendo la frazione interventista guidata da Alceste De Ambris.Nel dicembre 1915, dopo avere scontato una condanna a 6 mesi per attentato alla libertà del lavoro, fu chiamato sotto le armi e inquadrato nel 91° Rgt. Fanteria di stanza a Sondrio.Il 10 maggio 1917 fu sorpreso a ritirare in un caffè di Sondrio due copie del giornale “Sempre guerra di classe”. In seguito anche all’intercettazione di una lettera contenente alcune considerazioni in merito alla conferenza di Stoccolma, fu tratto in arresto e destinato in Libia, ma durante il trasferimento coatto, a Bologna, fu raggiunto da un mandato di cattura del Tribunale di Guerra del XXIV Corpo d’Armata e condotto nelle carceri di Pradamano (UD).Benché il Pubblico Ministero avesse chiesto per lui una condanna a 5 anni di carcere militare, Alberto Meschi fu assolto per non aver commesso il reato di tradimento. Spedito al fronte, fu catturato dagli austriaci e internato in un campo di concentramento sui Carpazi. Rilasciato dopo la fine del conflitto, riprese il lavoro e l’attività sindacale, ma a seguito di ripetute aggressioni da parte degli squadristi di Renato Ricci dovette emigrare in Francia, dove collaborò con la Lega per i diritti dell’uomo (LIDU).Allo scoppio della guerra civile spagnola attraversò i Pirenei e, alla non più verde età di 57 anni, si arruolò nella colonna “Ascaso”, con la quale combatté fino alla caduta della Repubblica. Riparato in Francia fu internato nel campo di raccolta di Noé, in Alta Garonna, dal quale riuscì a fuggire alla fine del 1943.Dopo la fine della guerra fu incaricato di dirigere la Camera del Lavoro di Carrara, dedicandosi alla pubblicazione del foglio sindacale “Il Libertario”, fino alla morte avvenuta l’11 dicembre 1958.

UGO DE GRANDIS, Guerra alla guerra! I socialisti scledensi e vicentini al “processo di Pradamano” (luglio-agosto 1917), Centrostampaschio, Schio 2017