Chi pensa che il sindacato sia un organismo superfluo o non importante non si rende certamente conto del fatto che, proprio grazie ai sindacati liberi, sono stati conquistati diritti, altrimenti impossibili. E chi sta al comando nelle aziende ha sempre temuto questa caratteristica dei sindacati liberi, arrivando alla coercizione e alla violenza contro i lavoratori. Ecco perché, dopo la tremenda dittatura fascista, il diritto di costituire sindacati liberi è stato inserito nella Costituzione italiana, affinché i lavoratori potessero essere rappresentati e tutelati nei loro interessi e diritti, democraticamente e seriamente.

Ora, in Poste Italiane, quanti lavoratori hanno la consapevolezza dell’importanza di un sindacato libero e non condizionato e assoggettato ai piani aziendali, che sono stati attuati con continue riduzioni di organico (come avviene dal 1994, con il personale passato da 222mila a 110mila unità) e che hanno peggiorato la vivibilità dei luoghi di lavoro, aumentando solo lo stress, gli infortuni e le malattie, oltre che pagando stipendi sempre più insufficienti?

E quanti pensano che l’ambiente e il contesto di lavoro sono diventati, umanamente, sempre più insostenibili e insopportabili, grazie alle indispensabili firme di chi ha sottoscritto “accordi sindacali” e “CCNL”, con l’azienda, e grazie all’atteggiamento assente o, addirittura, collaborativo, di chi, da rappresentante sindacale, non ha difeso i lavoratori dagli atteggiamenti e dagli atti arroganti e protervi adottati nei loro confronti?

SLG CUB Poste

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