Ora, in Poste Italiane, quanti lavoratori hanno la consapevolezza dell’importanza di un sindacato libero e non condizionato e assoggettato ai piani aziendali, che sono stati attuati con continue riduzioni di organico (come avviene dal 1994, con il personale passato da 222mila a 110mila unità) e che hanno peggiorato la vivibilità dei luoghi di lavoro, aumentando solo lo stress, gli infortuni e le malattie, oltre che pagando stipendi sempre più insufficienti?
E quanti pensano che l’ambiente e il contesto di lavoro sono diventati, umanamente, sempre più insostenibili e insopportabili, grazie alle indispensabili firme di chi ha sottoscritto “accordi sindacali” e “CCNL”, con l’azienda, e grazie all’atteggiamento assente o, addirittura, collaborativo, di chi, da rappresentante sindacale, non ha difeso i lavoratori dagli atteggiamenti e dagli atti arroganti e protervi adottati nei loro confronti?
SLG CUB Poste
