La Decrescita e la Rivoluzione
Da Ivan Illich a Maurizio Pallante

A quanto pare alla fiera dell’editoria anarchica tenutasi a Firenze lo scorso fine settimana, c’era chi strizzava l’occhio al movimento della decrescita. Non mi spendo in parole al riguardo ma mi limito a citare questo passaggio che compare su un libro di Ivan Illich, pensatore a cui si ispirano apertamente sia Latouche che Pallante:
“Al giorno d’oggi c’è anche chi spera di costruire questi nuovi stili di vita, rimanendo dentro l’alveo della società capitalista. Ammesso che questo sia possibile, si tratterà al più di evasioni isolate; e questi pochi carcerati in fuga diventeranno i tipici emarginati, che potrebbero continuare a dipendere dalla sorte degli ex compagni di detenzione. Se solo alcuni ce la fanno ad evadere, può darsi che vengano tollerati. Se sono in troppi a provarci, però, alla fine verranno ricacciati tutti indietro. L’unica vera alternativa è di abbattere le mura di sorveglianza, e abolire le istituzioni che ci imprigionano. Parafrasando un’espressione di Eugen Debs di mezzo secolo fa, fino a che una sola anima rimarrà in prigione, nessuno di noi sarà libero.”
Giovanni Ceresoli
Per approfondimenti:
http://www.artiemestieri.info/giornale/2011/09/descolarizzare-la-societa/