Comunicato USI Arti & Mestieri AIT

Segreteria Generale Sindacato USI Arti e Mestieri AIT
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Per chiudere definitivamente sulle questioni pretestuose che sono state sollevate su USI Arti e Mestieri – AIT e su tutto quello che di inqualificabile è stato detto e scritto contro di noi e il nostro Segretario Gino Ancona, pubblichiamo quanto segue:
Saint Imier 1872
“Considerando,
che l’autonomia e l’indipendenza delle Federazioni e delle Sezioni operaie sono la prima condizione dell’ emancipazione dei lavoratori;
che qualsiasi potere legislativo e risolutivo accordati ad un Congresso sarebbe una violazione fragrante di questa autonomia e libertà;
Questo Congresso
nega in principio il diritto legislativo di tutti i Congressi, siano generali o regionali;
non riconosce ad essi altra missione che quella di mettere in presenza le aspirazioni, i bisogni e le idee del proletariato delle differenti località o paesi, al fine che la loro armonizzazione si operi il più possibile;
afferma che in nessun caso la maggioranza di un Congresso potrà imporre soluzioni proprie alla minoranza.“
1) Il CND (comitato nazionale dei delegati) non è legittimato a interferire con l’autonomia delle sezioni e dei sindacati nazionali di categoria e di settore perché l’USI è e deve essere, una libera federazione di liberi sindacati. Quindi è inammissibile e può essere segnale di pericolosa devianza, qualsiasi tipo di atteggiamento inquisitorio rivolto verso sia i singoli compagni che verso strutture organizzate nell’unione e dell’unione. Quindi le capacità complessive dell’USI sono e devono essere impostate come sintesi di volontà e di collaborazione e non come imposizione di organismi che hanno e devono avere soltanto funzioni di coordinamento e di sintesi progettuale e in questo devono fungere anche da esempio per evitare qualsiasi scivolamento in derive che nulla hanno e nulla devono avere a che fare con la nostra Storia e per il futuro che auspichiamo.
2) Il sindacato USI Arti e Mestieri nasce per poter raccogliere, come chiaramente nel suo statuto è esposto, tutti i lavoratori e le strutture organizzate d’autogestione mutualistica per rafforzarle promuovendone soprattutto di nuove. Questo diventa essenziale per lo sviluppo di tutta l’Unione e dell’AIT.
3) Il capitalismo è in una crisi a noi estremamente favorevole. Da sempre noi abbiamo sostenuto la necessità di mettere in campo un Progetto Sociale Complessivo di alternativa concreta da proporre al corpo sociale che subisce lo sfruttamento ed ora questa necessità emerge e viene espressa sempre più chiaramente nello scontro sociale in atto. Non è casuale l’attenzione che abbiamo raccolto in ambito AIT. La conferenza di Leòn ha aperto un dibattito e mostrato una volontà d’azione che è stata ribadita anche all’ultima plenaria di Varsavia.
4) Quindi per quanto sinteticamente abbiamo qui ribadito, il sindacato USI Arti e Mestieri continuerà a sviluppare il suo programma di lavoro per la costruzione di un Progetto Sociale Complessivo, per la crescita e il rafforzamento dell’Unione e di tutta l’AIT.
USI Arti e Mestieri – AIT