mercoledì, 08 giugno 2011

Spazio di baratto autoproduzioni – Brescia

“Resilienza e autoproduzioni per l’autonomia” è un progetto che, agli occhi dei più, potrebbe far pensare a quella che chiamano “decrescita felice”(cala il pil ma aumenta il benessere, come sarà mai possibile??), non si parla quindi di fare profitto ma di far crescere la nostra comunità, creare aggregazione, conoscenza e resilienza personale.
In un mondo dove le risorse energetiche convenzionali si stanno lentamente esaurendo è necessario cercare stili di vita alternativi, per non pagare sulla ns pelle la speculazione che le multinazionali applicano per mantenere invariati i loro guadagni e che si ripercuotono su tutta la filiera alimentare e dei beni di prima necessità. Questo a discapito della qualità dei beni, dell’equità del costo del lavoro umano per produrli, oltre che allo sfruttamento indiscriminato della natura senza considerare i suoi naturali cicli di rigenerazione.

Cercare un autosufficienza alimentare, in primo piano ci porta ad uscire da quelle che sono le logiche del mercato che spingono sempre più verso la grande distribuzione, distruggendo il fare agricoltura a discapito dei piccoli produttori sempre più strozzati, distruggendo storia e tradizioni tanto decantate dal “popolo padano” agricolo prima di divenire industriale, rispettoso prima di trasformarsi in predone.
L’autoproduzione di cibo e beni di prima necessità porta a rivalutare i piccoli appezzamenti di terra in disuso, guardandoli non come una possibile base per una villetta o un palazzo ma come una risorsa che può essere messa a disposizione della collettività(basta chiederne l’uso ai proprietari o meglio alle amministrazioni comunali, visto che la terra è di tutti).
Il creare orti aiuta in primis noi stessi e ci permette di avere una risorsa di cibo sano e a km zero senza dover inquinare e distruggere l’ambiente con pesticidi e insostenibili emissioni di Co2 e Pm10 causati dal trasporto degli stessi.
L’autoproduzione non crea rifiuto da imballaggio, il famigerato cdr che tanto fa gola alle multinazionali dell’incenerimento e per cui noi paghiamo una tassa rifiuti mentre gli inceneritori prendono un incentivo statale per lo smaltimento(solo in Italia nel mondo!!) cioè paghiamo noi 2 volte. L’unico rifiuto che produrremo sarà organico che potremo riutilizzare come come compost per fertilizzare i ns terreni.
Le potenzialità di un area verde agricola, di un bosco o collina sono una fonte inesauribile di risorse se l’utilizzo che ne viene fatto è biodinamico e quindi rispetta i cicli naturali per cui la natura ci dà e noi possiamo prenderne.
Ogni zona geografica ha le sue peculiarità, il suo clima , i suoi tipi di, terreno, i suoi frutti; creare una rete di persone che coltivano, raccolgono e riscoprono rispetto e tradizioni della nostra terra può portare come in passato ad una quasi totale autosufficienza alimentare.
Fatto ciò si potrà in questo modo creare una rete di scambio di beni e fare un primo passo verso un’economia che non danneggi ulteriormente l’ambiente che ci circonda.
Questo progetto vuole essere un momento di aggregazione dove si possano in primo piano: 
-confrontare le proprie esperienze personali
-creare proposte di azioni collettive per la salvaguardia ambientale
-creare un laboratorio di riuso e baratto. 
Essendo un progetto orizzontale necessita per il suo funzionamento di una sempre maggiore partecipazione. 
La prima tappa del nostro percorso sarà portare i ns beni autoprodotti di prima necessità, al Centro Sociale Magazzino 47 di Via Industriale 10 a Brescia, dove verrà allestito un mercato del baratto.
Il mercato inizierà verso giugno nelle giornate di giovedì pomeriggio/sera.
Se la cosa ti interessa manda una mail a ilmarco.free@libero.it in modo che verrai aggiornato sugli sviluppi e date utili di incontri e inizio delle giornate di baratto.
Promosso dal Gruppo Antinocività Rezzato e Gruppo Autoproduzioni Brescia.

Contatto:
Marco

BS
Rezzato
eMail: ilmarco.free@libero.it

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